Farinello comune

Nome scientifico: Chenopodium album L  

Famiglia: Amaranthaceae     

 

MORFOLOGIA 

 

Portamento e dimensioni: pianta erbacea annua alta 10 – 150(200) cm.

 

Fusto: fusto eretto, irregolarmente ramificato già dalla base, più o mmeno glauco, costoluto, con striature vermiglie alle ascelle dei rami e farinoso nella parte alta.

 

Foglie: foglie polimorfe, picciolate (1 – 2,5 cm), più o meno farinose, facce concolori, alterne, lamina da rombico-ovata a lanceolata 3 – 6 x 2,5(8) cm (generalmente più lunghe di 1,5 volte la larghezza) progressivamente ristrette alla base e sub-ottuse all’apice. Margine intero o sinuoso-dentato (3-6 coppie per lato), o seghettato; foglie minori 3 – 4 cm lanceolate, subintere con lamina farinosa inferiormente; talvolta le foglie giovani possono presentare arrossamenti nei pressi dell’attaccatura del picciolo o in tutta la pagina inferiore e nel margine fogliare.

 

Fiori: Infiorescenza spiciforme e fogliosa, formata da glomeruli compatti, subglobosi e interrotti 3 – 4 mm, posti all’ascella dei rametti primari e secondari; le spighe della parte superiore si presentano più allungate. Fiori ermafroditi, di colore verdastro di 1,5 di diametro.. Fiorisce da maggio a dicembre.

 

Frutti e semi: il frutto è un un utricolo depresso-ovoide di 1,5 mm che avvolge un’unico seme obovato di 1,2 – 1,6 mm, nero, rotondo, lenticolare, disposto orizzontalmente, con margine da appianato ad acuto e superficie lievemente rugoso-crestata..

 

DISTRIBUZIONE E HABITAT

 

Presente in tutta Italia. Cresce nelle colture sarchiate,  fra i cereali primaverili, ruderi, viottoli, dal piano fino ai 1500 m con casi fino a 2.500.

 

UTILIZZI


Nella medicina popolare per il suo contenuto in ferro, vitamina A – B – C, veniva usata come antiflogistica, lassativa, antireumatica. I semi contengono Lisina, precursore di una vitamina come la Niacina, essenziale per l’organismo umano che non è in grado di sintetizzarla.. Prima di assumere qualsiasi prodotto di origine vegetale (farmaco o non farmaco) per fini terapeutici o simil-terapeutici, è sempre opportuno rivolgersi preventivamente al proprio medico.
L’uso della pianta risale alla preistoria con testimonianze ritrovate negli scavi in alcuni stati europei (Danimarca,Svizzera, Spagna, Francia e nelle Americhe). Oggi gradatamente soppiantato da C. bonus-henricus e dagli spinaci..In Italia viene ancora utilizzata in alcune regioni (specialmente la Toscana) per preparate il ripieno per i ravioli o per colorare la pasta

 

CURIOSITÀ

 

Questa pianta, spontanea nell’America boreale, veniva coltivata dagli indigeni del Nuovo Messico, dell’Arizona e dello Utah perchè la consumavano cotta per minestre e con i semi ridotti in farina panificavano per fare focacce o usata come la nostra polenta. La stessa specie fu coltivata in Asia e India per superare le carestie e tenere in vita uomini e animali. Con la coltivazione degli spinaci cadde in disuso. E’ una specie parecchio invasiva tanto da mettere in difficoltà la coltura di altre piante come le patate, il frumento e gli ortaggi in genere, oggi viene ormai indicata tra le malerbe.

 

Foto: su licenza gratuita di Saxifraga e Ed Stikvoort, Marijke Verhagen, Peter Meininger, Rutger Barendse

Famiglia

Amaranthaceae

Specie

Chenopodium album L.

Tipologia

Pianta erbacea

Habitat

Aree antropizzate, Coltivazioni, Incolti

White goosefoot 

 

Scientific name: Chenopodium album L. 

Family: Amaranthaceae

 

MORPHOLOGY

 

Habit and dimensions: An annual herb ranging from 10 to 150(200) cm in height, densely pubescent and glandular.

 

Stems: Erect stems irregularly branched from the base, less or more glaucous, ribbed, with reddish streaks at the axils of the branches and becoming powdery towards the upper part.

 

Leaves: Polymorphic leaves, petiolate (1 – 2.5 cm), more or less powdery, with concolorous faces, alternate, blade ranging from rhombic-ovate to lanceolate, 3 – 6 x 2.5(8) cm (generally longer than 1.5 times the width), gradually narrowed at the base and sub-acute at the apex. Margin entire or sinuate-dentate (3-6 pairs per side), or serrated; smaller leaves 3 – 4 cm lanceolate, subentire with powdery underside; sometimes young leaves may show reddish hues near the petiole attachment or throughout the lower surface and leaf margin.

 

Flowers: Inflorescence spiciform and leafy, consisting of compact, subglobose, interrupted clusters 3 – 4 mm in diameter, situated in the axils of primary and secondary branches; the upper spikes are more elongated. Hermaphrodite flowers, greenish in color, 1.5 mm in diameter. Blooms from May to 

December.

 

Fruits and seeds: The fruit is a depressed-ovoid utricle of 1.5 mm enclosing a single obovate seed of 1.2 – 1.6 mm, black, round, lenticular, horizontally arranged, with a margin from flattened to acute and a slightly rugose-crested surface.

 

DISTRIBUTION AND HABITAT

 

Present throughout Italy. It grows in cultivated fields, among spring cereals, ruins, pathways, from sea level up to 1500 m, with cases reported up to 2500 m.

 

USE

 

In folk medicine, due to its iron content and vitamins A – B – C, it was used as an anti-inflammatory, laxative, and antirheumatic. The seeds contain Lysine, a precursor to a vitamin like Niacin, essential for the human body which is unable to synthesize it. Before taking any plant-based product (medicinal or non-medicinal) for therapeutic or similar purposes, it is always advisable to consult a doctor. The use of this plant dates back to prehistoric times, with evidence found in excavations in several European countries (Denmark, Switzerland, Spain, France) and in the Americas. Today, it is gradually being replaced by C. bonus-henricus and spinach. In Italy, it is still used in some regions (especially Tuscany) to prepare ravioli filling or to color pasta.

 

INTERESTING FACT

 

This plant, native to boreal America, was cultivated by indigenous people in New Mexico, Arizona, and Utah because they cooked it for soups and ground the seeds into flour for making flatbreads or used it like our polenta. The same species was cultivated in Asia and India to overcome famine and sustain humans and animals. With the cultivation of spinach, it fell into disuse. It is a highly invasive species, putting other crops such as potatoes, wheat, and vegetables in difficulty, and is now considered a weed.

 

Photo: under the free license of Saxifraga and Ed Stikvoort, Marijke Verhagen, Peter Meininger, Rutger Barendse

Famiglia

Amaranthaceae

Specie

Chenopodium album L.

Tipologia

Pianta erbacea

Habitat

Aree antropizzate, Coltivazioni, Incolti