Brionia comune

Nome scientifico: Bryonia dioica Jacq.

Famiglia: Cucurbitaceae 

 

MORFOLOGIA

 

Portamento e dimensioni: pianta perenne, dioica, erbacea e rampicante, decidua, con grossa radice fittonante carnosa, internamente bianca e se tagliata lattiginosa, con scorza di colore giallastro. La lunghezza dei fusti arriva a 3-4 m.

 

Fusto: fusti erbacei, fragili, ispidi, volubili, muniti di viticci non ramificati che permettono alla pianta di aggrapparsi a qualsiasi sostegno.   

 

Foglie: Le foglie sono peduncolate, alterne, palmato-lobate con apice acuto e base cordata, divise in 5 lobi fin sopra la metà, di colore verde opaco, ruvide al tatto perché la la superficie è cosparsa di peli irti, palminervie, senza stipole, il margine è intero con denti smussati, sono lunghe fino a 10 cm.

 

Fiori: le infiorescenze maschili sono peduncolate ghiandolose, quelle femminili, quasi sessili all’ascella delle foglie. Il calice è tubuloso, diviso in 5 lobi, i denti del calice sono lunghi circa la metà della corolla. I fiori sono unisessuali attinomorfi, pentameri, tubuliformi, ghiandolosi; il perianzio è gamopetalo di colore giallo-biancastro striato di verde. I fiori maschili sono lunghi fino a 2 cm circa il doppio di quelli femminili. Fiorisce tra marzo e giugno.

 

Frutti e semi: i frutti sono bacche globose, lisce, prima di colore verde giallastro a maturazione divengono di colore rosso scarlatto che contengono più semi, nerastri.  

 

DISTRIBUZIONE E HABITAT

 

Diffusa in tutta Italia tranne la Sardegna. Vegeta da 0 a 1.000 m negli ambienti ruderali, nei cespugli, nelle siepi al bordo delle boscaglie.

 

UTILIZZI

 

Erba amara, purgativa, diuretica, rubefascente e antireumatica. Un tempo era utilizzata in medicina, in piccole dosi, contro malattie bronchiali, asma, ulcere intestinali, ipertensione e artrite. Per uso esterno contro i dolori muscolari e articolari e come rubefascente. Il vino di Bryonia, ottenuto mettendo a macerare le radici in vino bianco, era considerato un buon diuretico e vermifugo.

Tutta la pianta è altamente tossica, l’ingestione delle bacche causa bruciori alla bocca, vomito e deliri, paralisi del sistema nervoso centrale e la morte. Già l’ingestione di poche bacche, può essere mortale per i bambini, mentre il succo vegetale a contatto con l’epidermide, provoca infiammazioni con formazione di vescicole. Oggi per la sua elevata tossicità non viene più utilizzata per uso interno ed è sconsigliata anche per uso topico. In medicina veterinaria invece il rimedio omeopatico ottenuto dalla radice fresca di Bryonia cretica, è uno dei più importanti rimedi per la poliartrite quando questa abbia genesi prevalentemente muscolare acuta.Prima di assumere qualsiasi prodotto di origine vegetale (farmaco o non farmaco) per fini terapeutici o simil-terapeutici, è sempre opportuno rivolgersi preventivamente al proprio medico.

 

CURIOSITÀ

 

La grossa radice, conosciuta anche come “mandragora inglese”, veniva tradizionalmente appesa nei negozi di erboristeria, spesso accompagnata dalla sagoma di un uomo per assomigliare alla vera Mandragora (Mandragora officinarum). La radice di questa specie può raggiungere notevoli dimensioni, scrive N. Culpeper in The English Physitian Enlarged, 1653 “Il capo chirurgo della regina, mi mostrò una radice di questa pianta che aveva la grandezza di un bambino di un anno”.

 

Foto: su licenza gratuita di Saxifraga, Ed Stikvoort, Willem van Kruijsbergen, Marijke Verhagen, Rutger Barendse.

Famiglia

Cucurbitaceae

Specie

Bryonia dioica Jacq.

Tipologia

Rampicante

Habitat

Aree antropizzate, Boschi e boscaglie

Red bryony

Scientific name: Bryonia dioica Jacq.
Family: Cucurbitaceae

 

MORPHOLOGY

 

Habit and dimensions: Perennial, dioecious, herbaceous, climbing plant, deciduous, with a large, fleshy, white internally and milky when cut, yellowish-barked taproot. Stem length can reach up to 3-4 m.

 

Stem: Herbaceous, fragile, prickly, twining stems, equipped with non-branching tendrils that allow the plant to cling to any support.

 

Leaves: Pedunculate, alternate, palmately-lobed with acute apex and cordate base, divided into 5 lobes up to the middle, opaque green in color, rough to the touch due to scattered stiff hairs, palmately veined, without stipules, the margin is entire with blunt teeth, reaching up to 10 cm in length.

 

Flowers: Male inflorescences are glandular, pedunculate, while female ones are almost sessile in the axil of the leaves. The calyx is tubular, divided into 5 lobes, calyx teeth are about half the length of the corolla. The flowers are unisexual, actinomorphic, pentamerous, tubular, glandular; the perianth is gamopetalous, yellowish-white streaked with green. Male flowers are about twice as long as female ones. It blooms between March and June.

 

Fruits and seeds: The fruits are globose berries, smooth, initially greenish-yellow, maturing to scarlet red, containing multiple dark-colored seeds.

 

DISTRIBUTION AND HABITAT

 

Widespread throughout Italy except for Sardinia. Thrives from 0 to 1,000 m altitude in ruderal environments, thickets, hedges at the edge of woods.

 

USE

 

Bitter herb, purgative, diuretic, rubefacient, and antirheumatic. Formerly used in medicine, in small doses, for bronchial diseases, asthma, intestinal ulcers, hypertension, and arthritis. Externally used for muscular and joint pain and as a rubefacient. Bryonia wine, obtained by macerating the roots in white wine, was considered a good diuretic and vermifuge. The entire plant is highly toxic; ingestion of the berries causes mouth burning, vomiting, delirium, central nervous system paralysis, and death. Even the ingestion of a few berries can be fatal for children, while the plant sap in contact with the epidermis causes inflammation with blistering. Today, due to its high toxicity, it is no longer used internally and is also not recommended for topical use. In veterinary medicine, however, the homeopathic remedy obtained from the fresh root of Bryonia cretica is one of the most important remedies for polyarthritis when it has a predominantly acute muscular origin. Before taking any plant-based product (medicinal or non-medicinal) for therapeutic or similar purposes, it is always advisable to consult a doctor.

 

INTERESTING FACTS

 

The large root, also known as “English mandrake,” was traditionally hung in herbalist shops, often accompanied by the silhouette of a man to resemble the true Mandrake (Mandragora officinarum). The root of this species can reach considerable sizes; as mentioned by N. Culpeper in The English Physitian Enlarged, 1653, “The queen’s chief surgeon showed me a root of this plant as large as a one-year-old child.”

 

Photo: Used under free license from Saxifraga, Ed Stikvoort, Willem van Kruijsbergen, Marijke Verhagen, Rutger Barendse.

Famiglia

Cucurbitaceae

Specie

Bryonia dioica Jacq.

Tipologia

Rampicante

Habitat

Aree antropizzate, Boschi e boscaglie