Bosso comune

Nome scientifico: Buxus sempervirens L.

Famiglia: Buxaceae

 

MORFOLOGIA

 

Portamento e dimensioni: arbusto sempreverde, alto 0,3-3 m; talora anche cespuglio prostrato-ascendente, ovvero (raramente) alberello di 2-8 m, chioma folta.

 

Fusto: fusto giallo-ocraceo o grigiastro, a corteccia rugosa reticolata; rami più o meno contorti, i giovani bruno-verdi un po’ pelosi e quadrangolari; apparato radicale forte e profondo. Gemme minute, acute e ricoperte da due piccole brattee.   

 

Foglie: foglie persistenti opposte, coriacee, verdi scure lucide di sopra, verdi chiare inferiormente, con picciolo brevissimo (1 mm); lamina con nervatura centrale evidente, ovale, a volte subrotonda e – da giovane – concava superiormente (a cucchiaio), intera, spesso revoluta, smarginata all’apice, larga 6-12 mm e lunga 10-25(30) mm.

 

Fiori: fiori (diam. 5 mm) unisessuali in infiorescenze (glomeruli) ascellari giallo-verdastre, calice a 4 lacinie, con un fiore femminile centrale privo di corolla, ad ovario triloculare con 3 stili molto più corti della capsula e 3 stimmi, circondato da più fiori maschili, pure privi di corolla e con 4 stami a filamenti sporgenti. Fiorisce tra febbraio e aprile.

 

Frutti e semi: i frutti sono capsule obovoidi tricocche (7 mm), coriacee; 2 semi per cocca, trigoni, neri e lucidi.

 

DISTRIBUZIONE E HABITAT

 

Diffusa in tutta Italia tranne le isole maggiori, la Calabria e il Molise. Pianta coltivata, ma si trova anche sotto copertura più o meno leggera, in boschi termofili di latifoglie, su rupi e pietraie; da 0 a 800 m.

 

UTILIZZI

 

In medicina si usano corteccia, foglie e giovani getti, contenenti alcaloidi (buxina), oli eterei e resine. Le proprietà sono febbrifughe, antireumatiche, sudorifere, purgative, disinfettanti e cicatrizzanti. Un tempo sostituiva il chinino nella terapia antimalarica. Dosaggi eccessivi possono risultare molto pericolosi per il potere tossico (tetanizzante) della buxina. Prima di assumere qualsiasi prodotto di origine vegetale (farmaco o non farmaco) per fini terapeutici o simil-terapeutici, è sempre opportuno rivolgersi preventivamente al proprio medico.

Essendo la pianta molto longeva, anche plurisecolare, e di lentissimo accrescimento, il legno diviene compatto ed estremamente duro; fin dai tempi antichi era impiegato per strumenti musicali a fiato, intarsi, scatole, rubinetti per botti, pezzi degli scacchi. Non si può sottacere l’uso che ne è stato fatto, e perdura, come elemento decorativo nei giardini topiari di mezzo mondo, dato che reagisce bene a tutti i tipi di potatura. 

 

CURIOSITÀ

 

Anticamente considerato arbusto magico e di virtù soprannaturali, simboleggiava la perpetuità della vita, la fermezza e la perseveranza. Si credeva che agisse contro l’impotenza e che stimolasse la fertilità. Nel Medioevo se ne è però fatto anche un uso sacro, impiegando vasi del suo legno come contenitori per le ostie consacrate.

 

Foto: su licenza gratuita di Saxifraga e Jan van der Straaten

Famiglia

Buxaceae

Specie

Buxus sempervirens L.

Tipologia

Arbusto

Habitat

Boschi e boscaglie, Pianta coltivata, Rocce e pietraie

Common Box

 

Scientific name: Buxus sempervirens L. 

Family: Buxaceae

 

MORPHOLOGY

 

Habit and dimensions: Evergreen shrub, ranging from 0.3 to 3 m in height; sometimes also prostrate-ascending shrub or (rarely) small tree of 2-8 m, with a dense canopy.

 

Stems: Yellowish-ochre or greyish stem, with a rough reticulated bark; branches more or less twisted, young ones brownish-green and somewhat hairy, quadrangular; strong and deep root system. Buds minute, sharp, covered by two small bracts.

 

Leaves: Opposite, leathery, dark glossy green on the upper surface, light green underneath, with a very short petiole (1 mm); blade with prominent midrib, oval, sometimes subrounded, and when young, concave superiorly (spoon-shaped), entire, often revolute, mucronate at the apex, 6-12 mm wide and 10-25(30) mm long.

 

Flowers: Unisexual flowers (diameter 5 mm) in axillary inflorescences (glomerules) yellowish-green, calyx with 4 lobes, with a central female flower lacking corolla, with trilocular ovary, 3 styles much shorter than the capsule, and 3 stigmas, surrounded by several male flowers, also lacking corolla, with 4 protruding stamens. Blooms between February and April.

 

Fruits and seeds: The fruits are obovoid tricoccous capsules (7 mm), leathery; 2 seeds per locule, trigonous, black and shiny.

 

DISTRIBUTION AND HABITAT

 

Widespread throughout Italy except for the major islands, Calabria, and Molise. Cultivated, but can also be found under light to moderate cover in thermophilic broad-leaved forests, on cliffs, and rocky slopes; from 0 to 800 m.

 

USE

 

In medicine, bark, leaves, and young shoots are used, containing alkaloids (buxine), essential oils, and resins. Properties include antipyretic, antirheumatic, sudorific, purgative, disinfectant, and healing. It used to replace quinine in antimalarial therapy. Excessive doses can be very dangerous due to the toxic (tetanizing) power of buxine. Before taking any plant-based product (medicine or non-medicine) for therapeutic or similar purposes, it is always advisable to consult a doctor beforehand. Being a very long-lived, even centuries-old plant, with extremely slow growth, the wood becomes compact and extremely hard; since ancient times, it has been used for wind musical instruments, inlays, boxes, taps for barrels, and chess pieces. It is also noteworthy for its decorative use in topiary gardens worldwide, as it responds well to all types of pruning.

 

INTERESTING FACTS

 

Anciently regarded as a magical shrub with supernatural virtues, symbolizing the perpetuity of life, steadfastness, and perseverance. It was believed to act against impotence and stimulate fertility. In the Middle Ages, it was also used in a sacred context, with vessels made of its wood used as containers for consecrated hosts.

 

Photo: Used under a free license from Saxifraga and Jan van der Straaten.

Famiglia

Buxaceae

Specie

Buxus sempervirens L.

Tipologia

Arbusto

Habitat

Boschi e boscaglie, Pianta coltivata, Rocce e pietraie